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La luce come strumento progettuale

Per me parlare di luce significa parlare di uno strumento complesso e affascinante con cui fin dalle prime fasi il progettista si trova a lavorare.

Da quando mi occupo di progettazione d’interni ho capito che la parte per me più interessante da studiare e progettare era appunto la componente luminosa dell’ambiente.


La luce anima agli spazi, crea atmosfera. O meglio, siamo noi in grado di controllarla e gestirla. È proprio questo il punto focale della questione: come fare?

Come rendere la luce nostra amica?

Andiamo con ordine.


Alcune domande sorgono a monte: come è orientata l’abitazione? Dove sono gli affacci più importanti? Si perché la luce non è solo quella proveniente dalle lampade che disseminiamo in giro per casa.

La prima fonte di componente luminosa da non trascurare è quella introdotta dall’esterno: la luce naturale, che cambia durante il giorno.

Cambiando, cambia anche le sensazioni che noi abitanti proviamo all’interno delle nostre case, mentre il sole compie il suo percorso e noi stessi viviamo la giornata.

Annabell Kutuku

Dopo aver studiato l’orientamento migliore per distribuire gli ambienti in fase progettuale, o aver studiato le criticità di un progetto già esistente per migliorarlo, la seconda categoria su cui possiamo intervenire è appunto quella della luce artificiale.


Qui si apre il mondo delle tipologie di illuminazione tra cui poter scegliere per dare luce agli interni: lampade da terra, da muro, gole luminose incassate a soffitto, spot light discreti, lampade da tavolo..


Block Studio

Numerose le cose di cui tenere conto:


  • che stanza dobbiamo illuminare (living, cucina, camera da letto, bagno);

  • quale livello di illuminazione vogliamo raggiungere (molto illuminata, luce soffusa);

  • che tonalità di luce preferiamo per questo scopo (luce calda o luce fredda);

  • quanta luce naturale abbiamo già a disposizione e dobbiamo eventualmente colmare o accompagnare durante il giorno;

  • com’è la geometria della stanza, se i soffitti possono essere sfruttati o è meglio lavorare su altre zone;

  • se partiamo da zero o dobbiamo inserirci in uno stile già conclamato;

  • preferenze personali di intensità e atmosfera da creare;


Si manifesta sempre più la complessità di cui accennavo all’inizio. Cercherò di declinare l’argomento in più sezioni specifiche seguendo l’elenco per commentare meglio il tema parlando della mia personale esperienza come progettista.



LE STANZE


Solitamente ogni stanza necessita di un certo tipo di illuminazione a seconda delle attività che si devono svolgere al suo interno, e per quanto tempo. Infatti, cucina e bagno richiedono normalmente più luce rispetto a una camera da letto, in cui può regnare una luce soffusa.

Meglio quindi prevedere la possibilità di una luce intensa per tutta la stanza e successivi punti luce ben studiati per creare invece una luce più delicata per particolari momenti della giornata.

Norm Architects

CALDA O FREDDA


Personalmente presto molta attenzione a questo fattore, difatti la componente calda o fredda da sola è in grado di alterare completamente il livello di percezione dello spazio e farci sentire a nostro agio oppure estranei allo spazio e come “rigettati” (pensate alla luce forte e fredda degli ospedali).

Preferisco sicuramente usare luci che virano ai toni caldi, che mantengano però un buon livello cromatico senza eccedere in una frequenza troppo calda (3000-4000K).


DOVE POSIZIONARE LE LUCI

La geometria della stanza va studiata per capire dove posizionare i punti luce al meglio: se su una parete, o a terra in un angolo, oppure solo a soffitto.

Ogni caso è a se stante, e dipende anche da quali punti della stanza è necessario tenere in luce (es: accanto a una chaise longue per lettura).



ATMOSFERA


Sono una grande amante delle luci soffuse, per questo mi accerto sempre che ci sia la possibilità di installare punti luce in angoli particolari delle stanze per creare diverse zone luminose a bassa intensità. Prediligo più punti separati a una luce sempre intensa e omogenea molto intrusiva nello spazio, a meno che non strettamente necessario (sale riunioni, sopra l’isola in cucina, sullo specchio in bagno).



Come sempre, la cosa importante è valorizzare i nostri spazi, e la luce è forse uno degli elementi più importanti per oscurare criticità e risaltare punti di forza progettuali. In più è la luce a donare emozione all’ambiente, nei molti modi che abbiamo visto.


Concludo mostrando le immagini del progetto VITE di Foscarini che riassumono appieno ciò che penso riguardo la luce e che ho cercato di trasmettervi con il mio breve racconto: il progetto vuole porre al centro le persone che abitano le case, piuttosto che le singole lampade e le loro forme.

Immagini senza dubbio poetiche e che raccontano interni popolati da una luce soffusa, in cui chi vive si sente in intimità proprio grazie a questi punti luminosi sparsi nell’oscurità in cui ci si potrebbe muovere anche al buio, la propria casa.







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