Da tempo mi ero ripromessa di visitare ASSAB ONE, vista anche la vicinanza con lo studio con cui collaboro, e finalmente sono riuscita a visitare lo spazio.
Ci troviamo vicino alla fermata di Cimiano, zona nord-est Milano, dove una realtà come quella creata da ASSAB ONE mi sembra un bel motore propulsore: si tratta di un’organizzazione non-profit che funge non solo da spazio espositivo in cui gli artisti contemporanei possono esprimersi, ma anche da connettore con il pubblico stesso, che può avvicinarsi alla dinamica della creazione sentendosi partecipe e respirando l’aria vitale di chi d’arte ci vive. Lo spazio é anche sede di eventi e mette a disposizione anche luoghi per sostare e lavorare in un ambiente in cui si respira dinamismo e passione.

Le mostre visitabili erano due, e qui vorrei parlarvi di “Il sorriso si ferma quando vuole” di Gianluca Codeghini, curata da Elio Grazioli, disponibile fino al 12 Marzo 2022.
Le opere ripercorrono tutta la carriera dell’artista, classe ‘68, dislocandosi lungo l’ampio spazio espositivo ciascuna in un punto ben preciso ma inevitabilmente in contatto con le circostanti altre. Diversi sono i formati impiegati, a rendere evidente la molteplice natura dell’artista: poster, video proiezioni, neon, installazioni audio, piante e arredi.

Ho apprezzato molto soprattutto le opere occupanti piccole “stanze” non del tutto chiuse allo spazio circostante, che mi hanno catapultata in una dimensione più intima permettendomi di riflettere di più sull tematica suggerita dall’opera e di sentire di più le emozioni suscitate dalla stessa.
Qui vorrei mostrare le opere che più mi hanno colpita, alcune anche affascinata, senza avere la pretesa di poter dare un’interpretazione o un parere in merito, semplicemente come una spettatrice curiosa ed innamorata dell’arte in tutte le sue forme quale io sono. Il tutto abbracciando del tutto lo spirito di ASSAB ONE, che permette al neofita di non sentirsi escluso da opere che paiono troppo concettuali ed astratte, poiché l’arte fluisce dentro di noi nonostante spesso possa non esserci tutto comprensibile, poiché va a toccare intime corde interiori.







testo e foto: Chiara Colombo